dal 31 dicembre non passa giornata senza che fantastichi qualche istante pensando a loro...esseri umani spinti da un sogno dall'arrogante fascino della Corsa con la C maiuscola e dal magico modo d intrempretarla che varia da "essere a essere" che ammagliati da questo connubbio unico fatto di scenari selvaggi e desolati ,maestosi e rischiosi correndo con la propria moto sperando di non perdersi di non farsi male con l'ambizione il sogno di arriva là...a dieci mila kilometri da dove sono partiti.
...acora oggi ci sono dei mistici che partono armati solo del loro cuore con lo sguardo fisso là in quel posto che una volta era Dakar.
...della parte agonistica e del "non devono più chiamarla Dakar e chi dice si devo chiamarla Dakar ma...o quelli che... in Cile e Argentina cè un sacco di pubblico in africa nessuno, era più rischioso , oppure solo quella dei pionieri era vera e tutto il resto del blablabla"...non mi riguarda (oggi) anche perchè chiunque legga o senta la parola Dakar sarà ammantato da qualcosa di fascinoso con sfumature interpretative che varieranno da "essere a essere" ma uguali nel suscitare sogni a tutti...e forse siamo già "in troppi".
...passano i giorni la Dakar finisce oggi sabato 15 gennaio speciale di 183km una passeggiata al limite della passerrella dopo novemilacinquento kimometri di lotta e sofferenza...nell'Olimpo della classifica per una serie di sventure tecniche il terzo viene scalzato dal podio...al pensiero mi sono sentito addosso una senzazione che per esternala avrei dovuto avere corde vocali che urlassero come trombe da stadio grosse come silos...bè ma questo è successo alla sera.
ore otto e zerozero (direbbe il R.Duvall di apocalipse now) si parte!
alle 3 e trentaminutiprimi ero sveglio tutto arrapato...alle 7 e quarantacinqueminutiprimi dormivo alle 7 e quarantaseiminutiprimi mi sveglio...CAZZOOOOOO
...corro giù arrapatissimo accendo la moCa mi preparo,suona il campanello guardo l'ora...ottoezerozero...è lui è shulz così puntuale ma così puntualmente preciso che già ti fa capire che TU non sei pronto...sgrunt!...entra in casa beviamo il caffè ,sigarettina esco, apro il garage Lui è lì bellissimo prontissimo lo faccio uscire "tiro l'aria", giro la chiave e START lui romba io mi calmo...shulz si fa una grappa guardando qualcosa su Boing sfogliando la gazza...inseparabile protezione invernale.fuori nebbia e freddo siamo allo zerozero.
metto lo zaino ,allaccio il casco, guanti...e partiamo.
trecento metri , il bitume finisce le ruote tassellate mordono lo sterrato il mio arrapamento si affievolisce lasciando spazio al gusto profondo.la carrarreccia è dominata da fango l'erba al centro ed ai lati è traditrice ma tutto è scorrevole ...secondaterzaquarta...seconda pinzi salti giù dalla "riva" il campo a "riposo" è argilloso e soffice se non lo conosci ti blocchi e dopo una manciata di kilometri ti ritrovi già a soffrire spingendo...ma noi siamo indigeni e allora gassss seconda terza sul duro saremmo a 60 70 kilometri orari li saremo stati a 30 tanto patinava "la motrice" ..riprendiamo la carrareccia arriviamo al Po
si sale sull'argine bellissimo qualche dolce dosso poco fango la nebbia sul Po è uno scenario molto intimo l'acceleratore fu urlare il grosso monocilindrico
senti la velocità senti lui che copia le asperità ma lo devi tenere..non è un damerino.
si scende dall argine maestro si entra nei boschi che si spengono nei pressi degli spiaggioni, la strada è disegnata dai camion da cava, con buche enormi ma dolci come tante enormi conchiglie e noi dentro e fuori inebriati da mille emozioni fanciullesche ma subito stroncati da una voragine con poco meno di mezzo metro d'acqua...che ti ricorda quanto sia precario l'equilibrio sopra la follia
si seguono gli spiaggioni da est verso ovest si esce dal letto del grande fiume e si puntano le colline in direzione sud
...ci si arrampinca da quel lembo della pianura padana che bacia le prime colline dell'oltrepo, attraversando il pittoresco centro storico di Montebello della Battaglia direzione torrazza coste...la nebbia è sempre con noi ,appiccicata addosso, entriamo nei grandi boschi il fango, le pozze nascoste, il fogliame
putrido è dominante "si lavora di cambio" seconda terza seconda...si sale tra tornanti da trekker e rampe da cingolati si suda, ci si spreme e così via per un'pò..la nebbia si dirada ,sembra ci sia più luce...o la fatica è tale e tanta che ho visioni oniriche,no niente di tutto questo siamo su "al poggio" dove cè il sole e la pesante nebbia diventa una dominante e turbolenta distesa bianca e soffice sfidata da sporadici avamposti naturali, il sole è caldo ti scalda come l'abbraccio di una madre...ci si ferma ci si rilassa nel silenzio commossi da tanta bellezza e semplicità tutto è armonico ,si gode...volto lo sguardo e vengo violentato dalla giacca gialloarancio di shulz e si riparte su e giù fino al Lesima e poi ritorno e quando rientriamo nella nebbia è il rientro nel mondo vero dove il mio destriero si riposerà ed io tornerò ad un equilibrio senza follia per poter sopravvivere...di tanto in tanto sopra la nebbia potrò andare a vivere le emozioni che ci regala la vita...sognando Dakar.
Ma guarda chi si rivedeeeeee!!!!
RispondiEliminaCiao carissimo!
E vediamo di smetterla col vizio di sparire, o ti accarezzo la testolina con una clava come i due simpaticoni qui a destra... :-)))
bello paul, l'avevo letto, l'ho riletto, c'è tutta la tua passione ingrifata e tavernicola per l'off-road in moto.
RispondiEliminaputtanazza, sai però che mi fa male leggere queste cose non potendole più fare! forse per questo inconsciamente avevo dimenticato il post... me vie' de' piagne, 'tacci tua!
quest'inverno è stato più lungo del solito. non vedo l'ora d'inforcare il "nuovo" destriero
ciao canaglia, ahah!